
non mi capitava da anni di vedere una cosa così bella. un corto così bello. grazie a Nati. e io che non voglio mai vedere i film di animazione…
mi ha lasciato senza parole dopo pochi minuti, anche se non sospettavo potesse finire “così drammaticamente”…o almeno, che potesse sottointendere un tema tanto delicato e intimo in modo così profondo e sottile. per alcuni aspetti mi ha ricordato appuntamento a belleville, dove i disegni che apparentemente sembrano così bidimensionali in realtà nascondono particolari tanto reali da farti venire i brividi. e la storia è scritta con la malinconia e la tristezza, che in un certo senso, secondo me, solo i maledettissimi francesi hanno. tutto è curato nei minimi dettagli…quel rumore di fondo, il rumore dell’acqua, di tutte le cose normali, del gesso quando scrive…del respiro del protagonista.
e la musica che è tristissima fin dall’inizio. la solitudine. stare male ed essere da soli. chiusi dentro. sè stessi.
il protagonista è così amico fin da subito che non si può non amarlo e non averlo a cuore.
lo guardo e lo riguardo da due giorni. è splendido.
è poetico….
granada è gelida ma bellissima. e io mi sento ancora ferma all’inizio, ancora pronta a cominciare, e tutto tarda a cominciare. chissà se un giorno sarò così forte da aver veramente archiviato quella parte di me. e averla per sempre assimilata. per il momento…è ancora no. e vorrei scappare dalla mia testa, che è anche il mio cuore, e proseguire, evolvere, imparare…guarire.
forse sono anche io…a 91 cm…da un inizio.

“Una persona, tan solo…al azar.”
“Nunca te dicen cuán loco estás. Solo eso que has perdido, es lo que está a tu lado…fuera de tu mente.
Asi que un poco más, un poco menos…cual es el punto de saber…”
“De lo unico que estoy seguro es que a partir de ahora…cuando estoy de pie, esto ya no es mas una molestia. Ya no…”
